mercoledì 10 marzo 2010

Sono in Africa



Questa è la mia prima settimana di terreno, fuori da Goma. E le impressioni sono cosi’ tante che e’ difficile raccontarle. Suoni, luci odori. Persone, volti, sorrisi bianchi. Ferite, fango, pioggia. Montagne meravigliose, verdissime, paesaggi mozzafiato che nessun turista puo’ vantare di avere mai visto. Ore ed ore di strada sterrata, tornanti nel verde, suolo che si sbriciola, schiena rotta all’arrivo. Quante persone si rovinano la schiena su queste strade… Passando attravero i parco nazionale di Virunga, passando atttraverso i villaggi, dove i bambini ci salutano. E le donne ci sorridono, con i loro cesti in equilibrio sulla testa, dopo chilometri di cammino atraverso i campi. E i ragazzi ci gridano « muzungu, muzungu! » (bianchi , bianchi!). E pure i militari, con le loro uniformi verdi e i fuculi a tracolla, che ci scrutano seri.

Ma i bambini, soprattutto i bambini. Migliaia, vestiti di cenci, di pagne, di magliettine strappate. Piccolissimi, tantissimi, ovunque. Questo è un paese di bambini, i vecchi non si vedono. La meta’ della gente ha meno di quindici anni, su queste montagne. Bambini che salutano, che corrono in frotte, dietro alla macchina, cercano di aggrapparsi, l’autista accelera apposta per non farsi prendere, io guardo indietro a controllare e grido all’autista: « allez-y, allez-y, plus vite qu’ils arrivent!» . Bambini che ballano quando passiamo, che ci osservano circospetti, che fanno ciao-ciao con la manina, e se noi rispondiamo scoppiano a ridere. E passato un villaggio ne troviamo un altro, con caprette e maialini e galline in giro, nella terra rossa, nelle fronde verdi, nel cielo azzurro. Tra le case col tetto di paglia, coi muri di fango, nel sole del mattino. In Africa.

2 commenti:

  1. Post fantastico, come più o meno tutti. Pare di esserci. Grazie Vivi :)

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  2. Grazie a te, Mau! per la tua presenza e il tuo sostegno, ovunque io sia.

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