venerdì 19 marzo 2010

Scuola


Nonostante tutto, questa gente sa quello che vuole. Vuole educazione, vuole sanità. Vuole quello che vogliono tutti, mica sono scemi. Vogliono cio’ che il governo dovrebbe dargli di diritto, soprattutto contando che a Kinshasa i soldi non mancano. Invece qui non arriva nulla, lo stato non costruisce le strade, non paga gli insegnanti, non paga i dottori. I soldi non arrivano.

Alcuni genitori però non si arrendono, se lo stato non formisce una scuola, ne costruiscono una loro. Ci sono entrata, in una scuola costruita dai gentiori. Costruita proprio, hanno tirato su i muri col solito impasto di fango e mattoni e hanno messo un bel tetto di lamiera. Funziona, anche se fa un po’ di casino quando piove.

Gli insegnanti li pagani loro, auto-tassandosi. Quattro dollari al mese per babmino. La maggior parte delle famiglie è contenta di pagare, quando se lo possono permettere. Ma spesso restano indietro con le rette, e sperano che l’insegnante sia così motivato da non mollare il colpo, anche se riceve la metà del salario che gli spetta. Se hanno una bambina, magari la questione è meno importante. Nella scuola di 5000 alunni, solo 1500 erano femmine. Le priorità sono priorità.

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