venerdì 30 aprile 2010

Travaux communautaires

Il Rwanda è un mondo a parte rispetto al Congo Orientale. I Congolesi sono anarchici e sanguigni. I Rwandesi invece sono disciplinati. Non sono un popolo individualista, non si battono per la supremazia, sono facilmente irreggimentati. In tutto, nei genocidi come nelle dittature. Almeno così vuole lo stereotipo.

Lungi da me alimentare gli stereotipi, soprattutto quelli così grossolani. Per quanto mi riguarda non sarebbero neanche da scrivere, nemmeno come nota di costume. Però c’è un dettaglio, in questo stereotipo, che mi pare interessante e degno di nota. E questo dettaglio è una prova.

Un sabato al mese, per legge, i Rwandesi devono dedicare la mattinata ai lavori comunitari. Ossia si devono riunire in gruppi di quartiere e adoperarsi tutti assieme per un’opera che benefici la comunità. Riparare una strada, pulire le aiuole, aiutare un membro della comunità in un lavoro di ristrutturazione. Questa pratica, inizialmente solo tradizionale, è ora una legge a cui tutti devono obbedire. Un legge che ovviamente ricalca, ribadisce e inneggia a uno spirito collettivista preesistente. Che conferma la priorità del gruppo su quella dell’individuo.

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