mercoledì 2 giugno 2010

La guerra per la terra

In Nord Kivu c'è la guerra, e questo è chiaro. Ma perchè ci sia la guerra, è meno facile da definire. Per cosa combattono, alla fin fine, tutti questi gruppi armati? E' una guerra inter-etnica? E' una guerra per il controllo del territorio? O per le risorse minerarie, come tanti occidentali sembrano pensare? Un esperto che ha vissuto e fatto ricerca in Nord Kivu per gli ultimi quattro anni mi ha confidato che a suo parere il motivo principale della guerra è la lotta per la terra.

Il problema della terra deve parte della sua complessità al fatto che in Nord Kivu non esiste un sistema univoco per stabilire a chi appartiene cosa. Anzi, al momento coesistono due sistemi legali contrapposti, che legittimano la proprietà privata con mezzi diversi. Il primo è il diritto tradizionale, basato sull’autorità dei mwami (re) e dei capi villaggio. I mwami, attraverso la rete di capi-villaggio che amministrano porzioni del loro territorio, sono la fonte di autorità che legittima il possesso del terreno. Se la mia famiglia ha vissuto per generazioni su una certa collina, il mio mwami mi riconoscerà ufficialmente come legittimo proprietario della terra, e ciò basterà perché tutti gli altri membri della mia tribù rispettino la mia proprietà.

Il secondo è il diritto moderno, secondo cui l’unica prova valida per possedere un terreno è un documento del catasto. Ora, bisogna tener conto che la nuova Costituzione del 2005 ha magicamente stabilito che l’intero territorio congolese appartiene allo Stato. Ergo, per poter diventare padroni di un appezzamento di terra bisogno acquistarlo dallo Stato stesso. Questo concetto, ovviamente, non è alla portata di tutti. Le masse di contadini analfabeti che vivono sulle montagne del Nord Kivu da generazioni e generazioni non sono state informate del fatto che devono affrettarsi ad acquistare il loro stesso terreno in un qualche polveroso ufficio di Goma. E anche se lo sapessero, probabilmente non avrebbero i soldi per comprarlo.

In Masisi, i Tutsi di CNDP sguazzano in questa confusione. Grazie a questa ambiguità, possono far arrivare tutti i loro amici Rwandesi con le valigette piene di contanti, e far loro comprare – in modo assolutamente legittimo – terreni che già appartengono a famiglie congolesi. E a che vale più la voce contraria del mwami, ora che lo Stato stesso dà loro ragione? L’affare diventa ancora più semplice se nel frattempo le famiglie congolesi hanno abbandonato il loro terreno a causa della guerra. Al loro ritorno, sorpresa! Troveranno casa loro occupata da stranieri rwandofoni. E’ questo che fomenta la guerra. E come mi diceva l’esperto: “In questa parte di mondo, i soldi ce li hai se sei un Tutsi”.

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