Nel mondo dell’umanitario si fanno delle feste fantastiche. Sarà perché siamo tutti fuori casa. Giovani, vitali. Senza famiglia, senza gruppo di amici precostituito. Sarà perché non si sa mai che cosa fare dopo il lavoro, se non ineluttabilmente consumare la propria pigna di DVD portati da casa, sul proprio laptop, sul proprio letto. Sarà perché durante i nostri lavori siamo a contatto con cose serie, molto serie. Allora si organizzano feste folli, tutti insieme, almeno ci si conosce. Feste tutti i momenti, per tutti i gusti, in tutte le case di tutte le ONG di Goma.
Ieri ce n’è stata una lanciata da una organizzazione inglese, e l’altro ieri da dei francesi. Mi trovo qui da poche settimane e già conosco un quarto della gente. Si balla, si beve, si ride. La gente si approccia, ci prova. Sono tutti in cerca di amici, tutti in cerca di sesso. Girano gli ormoni, alle feste degli espatriati. Bisogna saper tenere le distanze. Io ballo sempre, se appena metti su un po’ di musica io ballo, non ho bisogno d’altro. Mi diverto come una quindicenne. L’importante è giocare, sempre e comunque. Giocare e non farsi mangiare.
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