domenica 18 luglio 2010

Week-end

Una luna rossa riflessa nel lago.
Un vestito azzurro cucito sbagliato.

Due bimbe mulatte, elefanti di legno.
Un pranzo delizioso, un prato frondoso.
Voci italiane, sole sull'erba.
Due partite perdute.

Un libro e un amaca. Un gattino affamato.
Un nuovo amico che mi viene a trovare
e parlare con lui per ore nel sole.

Una pizza smezzata. Un abbraccio da dietro.
Una colazione in terrazza piena zeppa di vento.

Una festa smodata - di fumo di vino.
Un ragazzo afghano che balla
e mi guarda - negli occhi nel buio.

All'improvviso, un pianto che uccide.
Struggente nella notte crudele.

Un amico che mi dice che fare,
io che mi sbaglio lo stesso,
e un ubriaco che mi urla addosso
cio' che pensa dell'amore.

Addosso a me - delirante e sdraiata
su un'assurda poltrona nel mezzo di un prato -
che tengo la mano di un'altra persona
su un'altrettanto assurda poltrona,

alla deriva della festa disfatta
trafitti d'irreparabile tristezza.

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