venerdì 26 novembre 2010

La gym

Due esperienze di palestra a confronto.

Ingresso
Goma: Arrivo al quartier generale della MONUSCO, saluto la guardia che oramai mi conosce per nome.  Consegno il badge che indica che lavoro in una ONG, attraverso il metal detector. Guardie armate mi controllano lo zaino. Io sbuffo perche' sono gia' in ritardo e cosa credono che mi porti, in palestra, una bomba a mano? Corro nello stabilimento, cercando di ignorare il gruppo di quindici soldati uruguaiani che stanno sempre al cancello all'orario di aerobica, per poter guardare il sedere delle regazze che lavorano nelle ONG.
Kinshasa: Arrivo a Symphonie des Arts, una galleria d'arte e centro culturale. C'e' un giardino stile fiaba costellato di oggetti in ferro battuto e pietra che provengono da tutti gli angoli del Congo. Lampade a petrolio a forma di campanula creano piccole bolle di luce gialla. Dalla porta laterale esce un gruppo di bambine in tutu' rosa. Hanno finito la loro lezione di ballo e tornano a casa a fare i compiti.

Corso:
Goma: Saluto P, l'istruttore. E saluto tutte le persone che conosco, piu' o meno la meta' dei partecipanti. Attacca la musica, e sorrido: e' sempre lo stesso CD, ogni singola volta. Cominciamo a saltellare, e io inevitabilmente penso che e' il tipo di aerobica meno femminile che abbia mai fatto. Sembra piu' un allenamento di pugilato. La stanza e' stipata, ci sono tutte le tappette uruguayane che vogliono partecipare senza aver preso in considerazione che per fare questo corso ci vuole un minimo coordinazione. Ma hanno delle magliette con scritto Uruguayan Army troppo belle e mi faccio un'annotazione mentale: alla fine del corso devo chiedere se sono in vendita. Intorno a noi i soldati fanno i pesi, fanno le flessioni in verticale. Prendiamo gli step, veri step da ghetto, fatti di legno da qualche artigiano locale. Quando piove gocciola dentro dal tetto in lamiera.
Kinshasa: La sala e' bella e spaziosa, il pavimento di legno chiaro e' pulito. L'istruttrice e' una ragazza tedesca eterea, bionda con gli occhi azzurri. Usa un microfono durante il corso. Siamo tutte ragazze, tutte con abiti da palestra comprati in qualche negozio occidentale stile DimensioneDanza. I tappetini sono di marca, altro che quei brandelli di moquette impolevarata che usiamo a Goma. E la musica e' del terzo millennio.

Uscita
Goma: Vado da P e gli dico che il corso e' bello ma non ce la si fa piu' con sempre la stessa musica. Lui risponde che quel lettore legge un CD solo. Io ribatto che non e' possibile che l'ONU non abbia i soldi per comprare un nuovo lettore CD. Lui dice che i soldi ci sono ma il processo di acquisto dure almeno sei mesi, e fra sei mesi chi di noi sara' ancora qui? Torno a casa sulla solita jeep bianca. Apro la porta di camera mia e penso che mi sono scordata di chiedere della maglietta.
Kinshasa: Visto che c'e' un bagno, lo uso per cambiarmi. Sarebbe bello avere uno spogliatoio e delle docce, ma non si puo' mica avere tutto. Mi trovo circondata da vestitini di bambine appesi dappertutto, foto di saggi di danza. Al lavandino trovo uno specchio e una saponetta profumata.

Nessun commento:

Posta un commento