martedì 16 marzo 2010
Bambini II
Il giorno dopo invece è stato diversissimo, è stato meraviglioso. Sono stata circondata dai bambini tutto il tempo, ma questa volta nessuno mi ha chiesto nulla. Erano bambini che andavano a scuola, che venivano da una comunita’ piu’ solida. Giocherelloni, curiosi. Mi guardavano, stupiti, intrigati. Poi appena mi accorgevo di loro distoglievano subito lo sguardo, avevano paura di me. Ma io sorridevo, e così loro piano piano acquistavano fiducia. Rispondevano al mio sguardo, sorridevano. Ridevano, pure, dopo un po’. Ma non si avvicinavano mai troppo, sono troppo strana per loro. Al massimo mi tiravano un po’ i capelli. Questi lunghi capelli lisci e chiari, così strani. In questi villaggi non c’è la corrente, non hanno mai visto la televisione. Probabilmene hanno visto meno di 10 bianchi nella loro vita.
Durante la rappresentazione delle donne eravamo tutti seduti in cerchio, c’erano quasi solo bambini tra il pubblico. Io ero in mezzo a loro, loro erano ovunque intorno a me. Bambini africani, con le loro testine rasate, con grandi occhi neri dalle ciglia lunghe. Con le uniformi sgualcite, con i quadrenetti UNICEF e le penne bic nei sacchi di pastica, ecco la loro cartella. Con i dentini bianchi, con le ginocchia sbucciate. Denutriti, molti, così piccoli per la loro età. Dopo aver preso confidenza, alcuni mi si schiacchiavano addosso, volevano starmi vicino. Una bimba mi guardava intensissimamente, dolcissimamente. Un bambino mi sorrideva con i suoi denti da coniglio ogni volta che poggiavo lo sguardo su di lui. Non credo mi potrò mai dimenticare delle loro facce.
Io facevo foto ai bimbi, le scattavo e poi gliele facevo vedere. Loro si accalcavano tutti, per sbirciare nello schermetto della macchina fotografica. Volevano guardarci dentro, scoprire a cosa serviva. E davanti alla loro foto strizzavano gli occhi, si riconoscevano, e poi… scoppiavano in una risata altissima e argentina, tutta eccitata, come fosse una magia, un sortilegio scherzoso. E mi pregavano di farne un’altra, e si schiacciavano per entrarci tutti.
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You capture your subjects beautifully. These pictures rival any to be found in established magazines or taken by professional photographers
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