A Kitchanga, ogni giovedì OCHA organizza una riunione di coordinamento per tutte le organizzazioni che lavorano nella zona. Eravamo tutti lì, ammonticchiati nella paillotte di Medici senza Frontiere, a raccontarci qui fait quoi où.
Abbiamo parlato di guerra, come sempre nelle riunioni OCHA. Ma mentre a Goma è l'ONU che informa la comunità umanitaria sulla situazione militare, questa volta sono le organizzazioni a raccontare i movimenti dei gruppi armati. Organizzazioni come la nostra, sempre sul terreno, che raccolgono informazioni mentre lavorano. E poi abbiamo parlato di dati. Malnutrizione, violenza sessuale, malaria, colera, tifo. Una pioggia di informazioni nauseante, da far venire voglia di piangere, o di vomitare.
Certe volte sembra che nulla sia possibile, che sia tutto troppo brutto, troppo feroce. Perchè ci sono 50 casi dichiarati di violenza sessuale alla settimana in una zona così piccola? Perchè nel 2010 la gente muore ancora di tifo? Di malaria? Di malattie che bastano due pillole a guarire? A volte sembra semplicemente troppo per poter fare qualcosa. Sembra un enorme scherzo crudele, un rompicapo senza soluzione.
sabato 19 giugno 2010
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Credo siano gli occhi di questi bambini, ancora pieni di speranza, a far credere che qualcosa si possa, si debba ancora fare. Il risultato immediato conta poco, conta credere che possa esserci in un futuro speriamo prossimo. Ti ammiro per il tuo coraggio in questa lotta contro i mulini a vento. Spero che il vento però finisca con lo spirare a favore.
RispondiEliminaGrazie per il bellissimo commento! Un abbraccio.
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