Kitchanga non è che una strada con baracche attorno. Non ha nulla a che vedere con i villaggi che costellano Rutshuru, con la loro comunità, la loro anima. Kitchanga è nera, sporca, instabile. Si capisce che è al centro della guerra, da subito. Tutto è così a pezzi. Nulla è amato, nulla è fatto per restare. Non si vedono le belle casette di fango e paglia tirate su con amore, coi muri dritti e le porte colorate. E' un ammasso gracchiante di case sporche e sconnesse.
Non so come si faccia a vivere qui. L'ho chiesto al ragazzo che lavora a UNHCR, che abita e lavora nelle stesse due stanze. "E' interessante", mi ha risposto laconico, col tono asciutto di chi ha fatto questo lavoro per un sacco di tempo.
Ciao Vivi.
RispondiEliminaPotrei chiederti di visitare il mio blog per un momento? Mi piacerebbe aggiungere la bandiera del Congo al mio Flagcounter...
Ti ringrazio e ti faccio tanti auguri per il tuo impegno in Africa.
Dona
http://dona-laterrazza.blogspot.com