mercoledì 18 agosto 2010

Vacanze

Organizzare una vacanza non e' mai stato cosi' stressante. Voglio andare in Uganda, con mio fratello A, a vedere i gorilla. Ma i permessi per vederli sono limitati, e l'autorita' centrale del turismo Ugandese mi dice che non se ne trovano fino a fine settembre. Io penso che se non vado in vacanza subito muoio, e allora mi metto all'opera per cercare soluzioni alternative.

Ovviamente, inciampo nelle mafie delle agenzie turistiche locali. Dopo vari e accorati tentativi ne trovo un paio che mi rispondono al telefono, e mi dicono che con estrema difficolta' si puo' trovare un permesso solo un giorno preciso all'inizio di settembre, ma bisogna pagare tutta una serie di tasse amministrative perche' la prenotazione abbia successo. Dopo una settimana di tentennamenti sono quasi pronta a sganciare il malloppo quando casualmente chiacchierando con un amico qui a Goma, lui mi passa il numero di cellulare di una guardia del parco forestale Ugandese, con cui ha fatto amicizia il mese scorso. Chiamo prontamente la guardia, gentile come non mai, che mi dice che non c'e' assolutamente problema. E dopo giorni di scambi epistolari mi prenota due visti per la data che voglio io, senza costi aggiuntivi. Yo-hoo.

Oltre alla saga dei permessi, c'e' quella del mio passaporto. Il mio passaporto e' ancora a Kinshasa per fare il VISA d'etablissement di cui ho bisogno per lavorare in questo paese. Tempo amministrativo medio: 10 settimane. Che per me sono state di pu' perche' la procedura e' stata interrotta quando ho preso il tifo. Certo, se ci decidessimo a pagare qualche mazzetta sarebbe tutto piu' rapido, ma ovviamente non se ne parla. Alla fin della fiera, sono ancora senza docuemnti, il che non e' tranquillizzante dato che ora come ora il posto piu' sicuro in cui io possa fuggire e' Kigali. Memore dell'esperienza dei miei colleghi che hanno aspettato i loro passaporti fino all'ultimo minuto (letteralmente) prima di salire sul loro volo, io cerco di calcolare i tempi per l'operazine amministrativa. Il che naturalmente significa altri scambi e telefonate supplichevoli con la logistica di Kinshasa perche' non facciano casino.

Visto che si va in Uganda, ho tra l'altro anche bisogno di chiedere un particolare permesso al capo della mia organizzazione nel paese. In caso ci fossero problemi, devono sapere dove sono per farmi evacuare. E vada.

A questo punto, si tratta di pensare alla vacanza stessa. L'Uganda e' un paese meraviglioso, ma come spostarsi? Le agenzie vendono pacchetti turistici assolutamente ridicoli nei prezzi e molto poco avventurosi. Si pensa di prendere una macchina, ma non so se sia sicuro attraversare il paese da soli, con strade accidentate. Che succede se si rompe, e noi restiamo per strada in mezzo al nulla sensza copertura di rete cellulare? Forse e' meglio affittare una macchina con l'autista? O andare in bus? Questi bus squinternati dove si viaggia con capre e galline?

E infine, c'e' il volo da prenotare con la nostra logistica che non ne azzecca una, trovare la linea budgetaria su cui caricarlo, organizzare il visto di passaggio attraverso il Rwanda, chiedere l'anticipo dei soldi  in contanti perche' qui non esistono bancomat, prenotare l'albergo dove non rispondono mai al telefono. E cercare di trovarmi poi qui il lunedi' mattina seguente, fresca come una rosa, a condurre un meeting per l'apertura di un nuovo programma.

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