La Guerra Mondiale Africana è stata terribile. L’organizzazione per cui lavoro ha condotto uno studio di enormi proporzioni, con lo scopo di stabilire quante siano state le vittime di questo conflitto sanguinario che ha dilaniato l’Africa centrale, nel silenzio di una stampa e di una diplomazia poco interessate. Il risultato dello studio è stato scioccante. 5,4 milioni di morti, dovuti al conflitto o a cause dirette del conflitto (carestie ed epidemie). Insomma, la seconda guerra più mortifera di tutti i tempi dopo la Seconda Guerra Mondiale. Eppure è già tanto se la gente in Europa sa dove si trovi, il Congo.
Il conflitto è durato dal 1998 al 2003, quando è stato finalmente firmato un accordo di pace a Sun City, la Las Vegas del Sudafrica. Durante la guerra, il paese era completamente diviso in due. La parte Ovest, controllata da Kabila a Kinshasa con il supporto di Angola, Namibia e Zimbabwe. E la parte Est, controllata da vari gruppi armati come l’RDC, che erano supportati dai regimi Tutsi di Rwanda e Uganda. Le due metà del Congo cadevano sotto amministrazioni differenti, usavano moneta differente, e avevano soppresso tutte le forme di comunicazione. Per viaggiare da Kinshasa a Goma bisognava passare dal Kenya.
A complicare le cose, nel 2001 il presidente Laurent Kabila è stato ammazzato. Al suo posto, in pura tradizione Africana, è salito il figlio Joseph. Poco più che un ragazzo, era stato cresciuto in Tanzania e al momento dell'investitura non sapeva nemmeno parlare francese. Parlava inglese e swahili, la lingua dell’Est del Congo, ma nemmeno una parola di lingala, la lingua parlata nella capitale. La comunità internazionale però lo vedeva di buon occhio. Era un homo novus, uno che non era ancora stato toccato dalla guerra e dalla corruzione. Poco importa che non sapesse nulla di politica, ma proprio nulla. Qualche maligno dice che in Tanzania fosse un semplice taxista …
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