mercoledì 14 aprile 2010

Diamanti


Qualche tempo fa sono andata a una festa. Una classica festa di expats, in una ONG irlandese. Prato, musica, roba da bere. Musica in random playlist, io che ballavo. Si avvicina uno, mi parla. E’ italiano. Mezzo italiano, in realtà, ma parla la mia lingua. Sempre bello trovare compatrioti, chiacchieriamo un po’, sopra quel rumore. Di-dove-sei-chi-conosci-qui-da-quanto-sei-arrivato. Le solite cose, mi sta pure simpatico. Ha l’aria gentile. Poi però mi dice quello. Quello che fa. E mi muore subito il sorriso.

Commercia. In. Diamanti.

Pure orgoglioso, il bastardo.

Commerciare in diamanti in Congo significa finanziare la guerriglia. Significa finanziare lo sfruttamento di migliaia di persone che vengono messe a scavare, a estrarre pietre preziose. Finanziare i gruppi armati che controllano le miniere, che tassano ogni pietra che ne esce. Finanziare i loro padroni, che li rivendono sul mercato internazionale a chi finge di non sapere. Tanto i diamanti poi vengono mandati in Uganda, e esportati da lì. Per miracolo in Uganda c’è stata una crescita esponenziale di esportazione di diamanti, manco si potessero coltivare.

Io provo a non dire niente, a non commentare. Tanto a che serve? Ma non ci riesco. “Ah allora finanzi la guerriglia”, gli dico, secca. Lui sorride, impacciato. “Perché lo sai che i soldi li usano per comprarsi armi, vero?”. Lui ride stavolta, non se lo aspetta. “Ma no, io compro da quelli onesti…”, inventa. E allora mi pento, sono stata fuori luogo. Stavolta sono io che sorrido, cerco di metterla sul ridere. “Guarda non voglio sapere”. Faccio lo scimmietta che si copre le orecchie. “Faccio finta di non aver sentito, continuiamo la festa”. Provo a fargli un sorriso sincero, al mio nuovo amico italiano. Ma fallisco. Non voglio più ballare con questo idiota, non voglio più doverlo guardare in faccia.

Per favore, prima di comprare diamanti, informatevi bene.
http://conflictminerals.org/us-canadian-companies-involved-in-congo/

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