sabato 12 febbraio 2011

L'esercito

In Congo e' illegale fotografare i militari. Questa e' l'unica foto che sono riuscita a fare, di nascosto, da dentro la macchina. I soldati sono in giro ovunque, tutti con quest'aria un po' trasandata e il fucile a penzoloni. Chiacchierano con la gente al bordo della strada, passeggiano sgranocchiando un frutto, se ne stanno stipati in cima ai camion con cento altri passeggeri, come se niente fosse.

Tutti sanno che i militari dell'esercito regolare (FARDC) sono praticamente fuori controllo. Sono tanti, male equipaggiati e senza strutture di comando chiare. E infatti saccheggiano, rubano e stuprano a destra e a manca nella totale impunità. Un tempo bisognava almeno seguire un addestramento per diventare un soldato. Oggi al primo ragazzino che vuole far parte dell'esercito bastano un paio di settimane per ricevere un fucile e un uniforme.

Senza contare che nell'FARDC entrano cani e porci. Ogni volta che lo Stato raggiunge un accordo con un gruppo armato, i ribelli vengono assorbiti nelle strutture dell'esercito, da un giorno all'altro. Capirai che affidabilità. E capirai che l'integrazione, anche. I gruppi ribelli hanno i loro gradi di fantasia, e vogliono essere integrati secondo la loro logica. "Io sono Cobra Tango e sono un colonnello". E guai a dirgli di no. Se non lo riconosci come tale, questo torna a darsi alla macchia. Ovviamente, tutti i soldati semplici sono magicamente scomparsi.

Esiste pero' anche un altro gruppo di soldati, scelti, ben pagati e soprattutto fedelissimi al presidente. Sono la guardia presidenziale, distinguibile grazie al baschetto rosso dell'uniforme. Sono loro che controllano gli snodi strategici. Frontiere, aeroporti, porti. Sono loro che - guarda caso - vengono piazzati proprio di fianco alle miniere. La guardia presidenziale e' un esercito serio, addestrato. Che si inquadra in ranghi sensati, mica come gli altri. Nessuno ha mai visto in giro una carica piu' alta di un maggiore.

Tra l'altro, questa controversia sui gradi è riemersa in modo alquanto sfizioso quando c'e' stata una riforma delle uniformi. Dai tempi di Kabila padre (che ha spodestato Mobutu con l'appoggio dei rwandesi), le divise dell'esercito congolese erano tinta unita verdi. Curiosamente identiche a quelle rwandesi. All'improvviso, lo scorso giugno e' stato deciso di differenziarle. Dettaglio interessantissimo, a parer mio, e pieno di implicazioni geopolitiche di cui ancora mi sfugge il significato.

In ogni caso, una nuova divisa e' stata inviata a ogni soldato, questa volta con numero di matricola e gradi come dio comanda. Quando l'hanno vista, i soldati ex-CNDP  sono inorriditi. Hanno voluto mantenere le uniformi vecchie con i gradi che piacevano a loro. A quel punto era diventato un gioco da ragazzi capire chi era fedele al governo e chi no, bastava guardare la mise. Ma per evitare di giocare col fuoco, il governo ha deciso di dargliela vinta. Gli hanno mandato nuove uniformi con i gradi che volevano loro. "Colonnelli, maggiori, generali. Tutto quello che volete, basta che vi togliate quella divisa da rwandesi".

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