La regola di vita del poliziotto e' una e ben chiara. Chiedere soldi, sempre e comunque. O almeno provarci, dato che la divisa dovrebbe offrire qualche sorta di magico potere convincente. La regola e' applicata diligentemente, ciecamente. Il poliziotto ti ferma, trova qualcosa che non va, chiede soldi.
A volte pero' le cose prendono una piega inaspettata. L'altro giorno un mio amico congolese e' stato fermato in macchina dalla polizia di Kinshasa. Era appena uscito da un bar. Il poliziotto ha visto che aveva bevuto e ha colto l'occasione al volo. "Monsieur, bisogna fare il controllo dell'alcool". "Va bene", risponde il mio amico con aria sommessa. "Per farlo pero' devi pagare cinquecento franchi", dice il poliziotto con il solito sogghigno. Il mio amico e' confuso. "Non ho soldi...", mormora, non credendo alle proprie orecchie. "Davvero?" "Davvero". I due si guardano, c'e' un secondo di silenzio. A quel punto, anche il poliziotto pare un po' perso nel ragionamento. C'e' qualcosa che non va in questa conversazione. Ma oramai e' troppo tardi. "In tal caso... vai pure", gli dice mordendosi le labbra. E il mio amico si volatilizza all'istante, senza lasciargli il tempo di raccapezzarsi.
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