mercoledì 24 novembre 2010

Kinshasa!

Sono di nuovo qui, nella capitale! E sono eccitatissima. Questa citta' mi elettrizza, mi scuote, mi diverte. Nessuno ci crede, quando dico che adoro Kinshasa. Pensano che sia matta. Kinshasa e' enorme, sporca, piena di traffico. Una citta' brutta, fatiscente, corrotta. Ma io la trovo una citta' incredibile, assolutamente eccezionale. Eccessiva, sensuale e svergognata come una vecchia prostituta. Con i suoi ristoranti di lusso, posate d'argento, sughini francesi. Il boulevard a otto corsie in pieno centro che non smette mai di fare rumore. Il traffico, i clackson, i venditori ambulanti. La musica, la rumba, la vita notturna. La sporcizia, la criminalita', gli edifici che cadono a pezzi.  I matatu gialli e blu che scorrazzano dappertutto, sgangherati, pieni zeppi di gente stipata come sardine. Cosi' pieni che vanno in giro col portellone laterale apero e la gente appesa fuori. E qualche volta il portellone e' pure rotto e i passeggeri lo devono tenere in mano, sollevato, per non farlo cascare sul pavimento con un tonfo alla prima curva. E in tutto questo casino tutti si vestono benissimo, ricchi, poveri, tutti di un'eleganza sconcertante. Come se quest'obbrobrio di Boulevard fossero i cazzo di Champs Elysees.

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